Ortopedia

Trattamento dell'Alluce Valgo

Nella formazione dell’alluce valgo e delle altre patologie dell’avampiede intervengono sicuramente molti fattori, tra cui la
predisposizione familiare, ma certamente rilevante è una modificazione del carico, dovuta, oltre che ad errate abitudini di vita (calzature), ad una alterazione del difficile equilibrio biomeccanico dell’arto inferiore.
Lo scheletro non è una struttura fissa e stabile: le ossa e le articolazioni continuamente vengono demolite e ricostruite in un processo finalizzato ad un migliore adattamento al carico; anche il piede quindi si rimodella continuamente alla ricerca di un equilibrio strutturale. Quando questo non riesce più si hanno le deformità e il dolore, che spesso necessitano dell’intervento chirurgico.

Nel tempo sono state sviluppate molte tecniche per la soluzione di questi problemi, tutte tendenti al riallineamento delle ossa del piede, allo scopo di ristabilire carichi più corretti. La maggior parte di queste tecniche prevede tagli delle ossa sotto visione diretta, con ampie incisioni cutanee, ed anche la fissazione delle fratture ottenute, tramite viti e fili.

Trattamento

Questa tecnica nasce in America circa dieci anni fa e in breve tempo ha acquistato sempre maggior successo tra operatori e pazienti per i numerosi vantaggi che offre.

La correzione delle deformità e la modificazione delle ossa dell’avampiede avviene utilizzando piccole frese, che vengono introdotte attraverso incisioni della cute di 2-3 millimetri. Queste frese sono guidate dalla mano del chirurgo che “vede” le ossa e le frese stesse attraverso un particolare apparecchio radiologico. La novità importante inoltre è rappresentata dalla assenza di mezzi di sintesi (viti o fili), cosa che consente alle fratture di guarire secondo la “necessità” del piede, piede che camminerà immediatamente dopo l’intervento e sarà libero da medicazioni già dopo una decina di giorni.

Il trattamento chirurgico può essere eseguito anche in Day hospital, non essendo indispensabile il ricovero. Lo stesso giorno dell’intervento, mediante l’uso di calzature post-operatorie e di un bendaggio imbottito, è possibile poggiare i piedi in terra e camminare normalmente senza l’uso di stampelle.

Dopo una settimana
Il paziente si reca al primo controllo medico. Cammina senza bisogno di ausili ed autonomamente. Nel corso della visita viene cambiata la medicazione, ridotto il bendaggio e sostituita la scarpa post-operatoria con una scarpa propria, comoda (tipo da ginnastica di 1 o 2 taglie più grandi).

Dopo un mese
Si effettua una visita di controllo con le radiografie aggiornate.

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    Medico Specialista

    Dott. Maurizio Antonio De Pascalis

    Specialista in Ortopedia e Traumatologia